Maurizio Nannucci
L’artista è stato invitato a interpretare i Camminamenti sulla cinta muraria di Monteriggioni
Maurizio Nannucci
Found sounds
1’14’’
BIO
Maurizio Nannucci nasce a Firenze, nel 1939. Vive e lavora tra Firenze e Baden (Germania).
Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze e Berlino, frequenta corsi di musica elettronica e collabora per diversi anni con gruppi teatrali sperimentali, disegnando scenari. Nel 1968 fonda a Firenze la casa editrice Exempla e la Zona Archives Edizioni, svolgendo tuttora un’intensa attività editoriale con la pubblicazione di libri e dischi d’artista, copie multiple e dischi di altri artisti.
Dal 1974 al 1985 ha fatto parte dello spazio no profit Zona di Firenze, organizzando oltre duecento mostre ed eventi. Nel 1981 ha creato Zona Radio, una stazione radio dedicata al lavoro sonoro degli artisti e alla musica sperimentale, e nel 1998 ha fondato insieme a Paolo Parisi, Massimo Nannucci, Carlo Guaita, Paolo Masi e Antonio Catelani, Base / Progetti per l’arte, a spazio senza scopo di lucro di artisti per altri artisti. Dalla metà degli anni Sessanta esplora il rapporto tra arte, linguaggio e immagine, tra luce-colore e spazio, creando idee concettuali inedite, caratterizzate dall’utilizzo di diversi media: neon, fotografia, video, suono, edizioni e libri d’artista.
Dal 1967 sono le prime opere al neon che portano al suo lavoro una dimensione di significato più diversificata e una nuova percezione dello spazio. Da allora la ricerca di Nannucci è sempre stata incentrata su un dialogo interdisciplinare tra lavoro, architettura e paesaggio urbano, come dimostrano le collaborazioni con Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Nicolas Grimshaw e Stephan Braunfels. Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia, Documenta di Kassel e alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul, Valencia, e ha esposto nei più importanti musei e gallerie del mondo.
Tra le sue installazioni al neon in luoghi e istituzioni pubbliche vale la pena citare: Carpenter Center, Harvard University, Cambridge; Auditorium Parco della Musica, Roma; Bibliothek des Deutschen Bundestages e Altes Museum, Berlino; Kunsthalle, Vienna; Lenbachhaus München; Villa Arso, Nizza; Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; Mamco, Ginevra; Galleria d’arte moderna, Torino; Hubbrücke, Magdeburgo; Galleria degli Uffizi, Firenze; Museo delle Belle Arti, Boston; Maxxi, Roma. Diverse le recenti installazioni di Nannucci negli spazi pubblici di Milano: dal grande “E la verità” in Triennale (2006) a “Niente più scuse”, realizzata per Expo 2015 sulla facciata del Refettorio Ambrosiano in Piazzale Greco. Tra le mostre recenti: “Anni Settanta”, alla Triennale di Milano (2007); “Fuori! Arte e Spazio Urbano 1968/1976 ”, al Museo del Novecento (2011); “Ennesima”, alla Triennale (2016); “L’Inarchiviabile” presso FM Centro per l’Arte Contemporanea (2016).
L’OPERA
Sono suoni ritrovati in oggetti che non prevedono una funzione sonora/musicale. Una pratica sperimentale che lascia intravedere la forma del suono come risultato empirico e sensoriale, giocoso e profondo di una presenza nel mondo e dell’affermazione delle verità che si celano dietro le sue immagini. Found sounds descrive la realtà che si impone e va oltre la comprensione di se stessa come normalità.
Maurizio Nannucci
The artist has been invited to interpret the Walkways on the walls of Monteriggioni
Maurizio Nannucci
Found sounds
1’14’’
BIO
Maurizio Nannucci was born in Florence, in 1939. He lives and works between Florence and Baden (Germany).
He studied at the Academy of Fine Arts in Florence and Berlin, and then he attended electronic music classes. He has collaborated with theatre groups for many years, drawing sceneries for them. In 1968, in Florence, he founded Exempla Publishing and Zona Archived Publishing, and he still carries on the editorial activity regarding books, artist records, multiple copies, and records of other artists.
From 1974 to 1985 he was part of the Florentine non-profit Zona, organizing more than two hundred exhibitions and events. In 1981 he created Zona Radio, a radio station dedicated to sound art and experimental music, while in 1998 he co-founded, alongside Paolo Parisi, Massimo Nannucci, Carlo Guaita, Paolo Masi, and Antonio Catelani, Base / Progetti per l’arte, a non-profit space for artists from other artists. Since the half of the Sixties, he has been exploring the relation among art, language, and image, and between light-color and space, thus creating unpublished conceptual ideas characterized by the use of different media: neon, photography, video, sound, artist’s publications and books.
Since 1967, neon artworks have brought to his activity a more diverse dimension of meaning and a new perception of space. Since then, his research has focused on an interdisciplinary dialogue among work, architecture, and urban landscape, as the collaboration with Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Nicolas Grimshaw, and Stephan Braunfels demonstrates. He participated many times at the Venice Biennal, Kassel Documenta, and Biennals in Sao Paulo, Sydney, Istanbul, Valencia. He exhibited in the most important international museums and galleries.
Among his neon installation in place and public institutions we can mention: Carpenter Center, Harvard University, Cambridge; Auditorium Parco della Musica, Rome; Bibliothek des Deutschen Bundestages and Altes Museum, Berlin; Kunsthalle, Wien; Lenbachhaus München; Villa Arso, Nice; Fondazione Peggy Guggenheim, Venice; Mamco, Geneva; Galleria d’arte moderna, Turin; Hubbrücke, Magdeburg; Galleria degli Uffizi, Florence; Museum of Fine Arts, Boston; Maxxi, Rome.
His latest installation in public spaces in Milan are “E la verità” atTriennale (2006), “Niente più scuse”, made for EXPO 2015 on the facade of the Ambrosiano Refectory in Piazzale Greco. Among his latest exhibitions: “Anni Settanta”, at Mian Triennale (2007); “Fuori! Arte e Spazio Urbano 1968/1976 ”, at Museo del Novecento (2011); “Ennesima”, at Triennale (2016); “L’Inarchiviabile” at the FM Centro per l’Arte Contemporanea (2016).
WORK
The sounds of the artists do not provide a sound/musical function. An experimental practice that let us foresee the shape of sound as an empirical and sensorial, playful and profound result as if it was a presence in the world, a statement of truth behind its images. Found sounds describes a reality that imposes itself and goes beyond the understanding of itself as normality.