Radiolibrarte, rubrica a cura di Giacinto di Pietrantonio su libri di, per e intorno all’arte
Jean Le Gac IL PITTORE DAPPERTUTTO E ALTRE OPERE (a cura di: Pasquale Polidori) contiene una scelta di testi provenienti dalle opere di Jean Le Gac per la prima volta tradotti in italiano. Si tratta in gran parte di racconti composti tra il 1971 e il 2004, lungo fasi diverse di un percorso poetico incentrato sulla pittura come esperienza e oggetto di finzioni, a partire dagli anni della Narrative Art e del Comportamento, all’inizio degli anni Settanta, quando Le Gac era un pittore senza dipinti, e fino alla concezione di una pittura complessa, compiutasi negli anni Ottanta, risultato dell’interazione tra dipinti, fotografie, testi e produzione editoriale.
Jean Le Gac IL PITTORE DAPPERTUTTO E ALTRE OPERE (a cura di: Pasquale Polidori) contiene una scelta di testi provenienti dalle opere di Jean Le Gac per la prima volta tradotti in italiano. Si tratta in gran parte di racconti composti tra il 1971 e il 2004, lungo fasi diverse di un percorso poetico incentrato sulla pittura come esperienza e oggetto di finzioni, a partire dagli anni della Narrative Art e del Comportamento, all’inizio degli anni Settanta, quando Le Gac era un pittore senza dipinti, e fino alla concezione di una pittura complessa, compiutasi negli anni Ottanta, risultato dell’interazione tra dipinti, fotografie, testi e produzione editoriale.
Posta sotto gli auspici di uno scambio epistolare, che Le Gac ha generosamente accettato di intrattenere con chi scrive, la ricomposizione di questo percorso da parte mia è andata di pari passo con il procedere della traduzione, e parallela riflessione su alcuni temi centrali della ricerca di Le Gac, come per esempio: il rapporto tra storia dell’arte e soggettività artistica; l’assenza della pittura che accende il desiderio illusivo della pittura; il rapporto tra finzione, récit e materia dell’arte; e, non ultimo, il senso che assume, nell’esperienza prima che teoricamente, l’esporsi ed esporre l’opera narrativa e pittorica.
Occorre infine precisare, che questo libro non risponde alle esigenze della speculazione scientifica e, forse, neanche dell’oggetto letterario. Sarà piuttosto da intendersi, come un d’après, nella più consueta tradizione delle arti visive o plastiche: l’esercizio sull’esempio di un maestro, o una mimesi di oggetti amati al punto da rifarli, a distanza di anni, di lingua e di situazione. Il che, trattandosi di opere che includono la lingua in modo tanto essenziale, poteva ben darsi sotto forma di traduzione e commento.
La collaborazione con le edizioni Cambiaunavirgola – Spazio Etico è stata fondamentale. E ancor più imprescindibile il rapporto con Claudia Clo Damiani, con la quale ho condiviso la progettazione grafica, e alla quale devo la possibilità di un lavoro svolto con costanti aperture al probabile e al discutibile, un lavoro progressivamente aggiustato e rimesso in sesto e un po’ schiarito, senza per questo esaurirlo, come dev’essere in arte. Il vantaggio della artigianalità grafica ha anche condizionato la strada che lo studio doveva seguire.
Hanno offerto il loro apporto, per la traduzione o la lettura: Maria Cristina Armani, Perrine Cayron, Beatrice Peria.
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Radiolibrarte, column edited by Giacinto di Pietrantonio about books by, for and around art
Jean Le Gac IL PITTORE DAPPERTUTTO E ALTRE OPERE (edited by: Pasquale Polidori) contains a selection of texts from the works of Jean Le Gac for the first time translated into Italian. They are mostly short stories composed between 1971 and 2004, along different phases of a poetic path centered on painting as experience and object of fictions, starting from the years of Narrative Art and Behavior, at the beginning of the seventies, when Le Gac was a painter without paintings, and up to the conception of a complex painting, completed in the eighties, the result of the interaction between paintings, photographs, texts and editorial production.
Placed under the auspices of an epistolary exchange, which Le Gac generously agreed to entertain with the writer, the recomposition of this path on my part has gone hand in hand with the progress of the translation, and parallel reflection on some central themes of Le Gac’s research, such as the relationship between art history and artistic subjectivity; the absence of painting that kindles the illusory desire for painting; the relationship between fiction, récit, and the subject matter of art; and, last but not least, the sense that exposing and exposing the narrative and pictorial work takes on, in experience before theoretically.
Finally, it is necessary to specify that this book does not respond to the demands of scientific speculation and, perhaps, not even of the literary object. Rather, it will be intended as a d’après, in the most usual tradition of the visual or plastic arts: an exercise in the example of a master, or a mimesis of beloved objects to the point of remaking them, years later, in language and situation. This, in the case of works that include language in such an essential way, could well take the form of translation and commentary.
The collaboration with the Cambiaunavirgola – Spazio Etico editions was fundamental. And even more essential was the relationship with Claudia Clo Damiani, with whom I shared the graphic design, and to whom I owe the possibility of a work carried out with constant openings to the probable and the questionable, a work that was progressively adjusted and lightened up a bit, without exhausting it, as it must be in art. The advantage of graphic craftsmanship also conditioned the path the studio had to follow.
Maria Cristina Armani, Perrine Cayron, Beatrice Peria offered their contribution for translation or reading.