In aperta polemica con chi sostiene che il Sessantotto abbia marcato la linea di confine anche della nuova arte italiana, Luca Beatrice sposta il vero momento della rivoluzione nel 1979. Di colpo ci si accorge che il colore e le immagini hanno la meglio sul grigio degli anni di piombo e dai pittori della Transavanguardia prende le mosse il nostro presente, avviato verso un “nuovo rinascimento”. Fra curatori-star, artisti pop, promesse mancate, comunicatori di talento, aste in TV e scandali in laguna, l’autore racconta con semplicità e chiarezza dove sta andando l’arte contemporanea nel Belpaese, nel quadro più ampio della storia culturale, musicale e televisiva degli ultimi trent’anni. Per tutti coloro che vogliono sapere che cosa è successo davvero, la prima storia revisionista dell’arte italiana dalla penna del “trasgressivo” e discusso curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2009.
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In open polemic with those who maintain that 1968 marked the boundary line even of the new Italian art, Luca Beatrice moves the real moment of the revolution to 1979. Suddenly, we realize that color and images have the upper hand over the gray of the years of lead, and from the painters of the Transavanguardia movement, our present, on its way to a “new renaissance,” takes off. Among curator-stars, pop artists, failed promises, talented communicators, TV auctions and scandals in the lagoon, the author tells with simplicity and clarity where contemporary art is going in Italy, in the broader context of the cultural, musical and television history of the last thirty years. For all those who want to know what really happened, the first revisionist history of Italian art from the pen of the “transgressive” and controversial curator of the Italian Pavilion at the 2009 Venice Biennale.