“Luce di Pescara”  orostudio  ac ilsensonascosto /studio etereo

 

 

Esiste sempre un senso nascosto nell’opera di un artista.

Esiste un rapporto con l’atmosfera luminosa.

Esiste un rapporto con il buio.

Come percepiamo il paesaggio?

Il rapporto con il paesaggio è immersivo, non è qualcosa che si possa toccare o raggiungere, esso sta intorno, in più ci attraversa.

Esiste un paesaggio fuori e un paesaggio dentro di noi.

Esiste l’interiorizzazione del paesaggio.

Esiste un tipo di luce che produce un tipo di creatività?

E un tipo di luce che favorisce comportamenti, che crea legami, che fa nascere riflessioni sui tanti livelli

della vita? Com’è la vita a Pescara? Come vivono la luce le persone che la abitano?

Interessa una parte di tutto oppure interessa tutto? Una parte che racchiude il senso nascosto genera il desiderio dell’arte? Sappiamo dire cosa?

La città verso il mare Adriatico, il passato. E’ passato il suo sole che presto si alza inclinandosi, illuminando bene il quadro davanti ai nostri occhi. Osserviamo una visuale verso il mare che non possiede energia ma immagine, l’immagine ci contiene.

Contiene insieme la sublimazione di ciò che passa, contenendo il passato contiene la nostalgia del senso nascosto. Non sapendo dire cosa davvero ci trafigge il cuore in un presente continuo possiamo guardare all’arte, essa ci ospita, aprirà per noi un bosco, una marea con la luna piena e capiremo come leggere la natura. L’arte è differente dall’architettura perché quest’ultima si occupa di creare un mondo rigido su di un sistema cosmico elastico. L’arte contenendo il passato nel senso nascosto ci tiene legati al sistema cosmico nel quale la nostra inesauribile bellezza ci proietta. Possiamo essere luminosi e stupendi.

 

 

 

orostudio “Luce di Pescara”

 

Pensare alla luminosità di un luogo, di Pescara e descriverla, descrivendo insieme ciò che continua a produrre creativamente un tipo di atmosfera. Adriatico su Pescara è il confine che non esiste, a onde e in aria con le nuvole, un’antica pazienza apre il sorriso dell’azzurro. Una sensibilità che continua a esprimersi con l’arte, una città che ne custodisce molta.

 

In una mattina di libeccio e poi tra levante e grecale incontro a Pescara Luciano D’Angelo