Luce di Pescara/Malinconia orostudio ac ilsensonascosto con Franca Gianna Palucci
Esiste sempre un senso nascosto nell’opera di un artista.
Esiste un rapporto con l’atmosfera luminosa.
Esiste un rapporto con il buio.
Come percepiamo il paesaggio?
Il rapporto con il paesaggio è immersivo, non è qualcosa che si possa toccare o raggiungere, esso sta intorno, in più ci attraversa.
Esiste un paesaggio fuori e un paesaggio dentro di noi.
Esiste l’interiorizzazione del paesaggio.
Esiste un tipo di luce che produce un tipo di creatività?
E un tipo di luce che favorisce comportamenti, che crea legami, che fa nascere riflessioni sui tanti livelli
della vita? Com’è la vita a Pescara? Come vivono la luce le persone che la abitano?
Interessa una parte di tutto oppure interessa tutto? Una parte che racchiude il senso nascosto genera il desiderio dell’arte? Sappiamo dire cosa?
La città verso il mare Adriatico, il passato. E’ passato il suo sole che presto si alza inclinandosi, illuminando bene il quadro davanti ai nostri occhi. Osserviamo una visuale verso il mare che non possiede energia ma immagine, l’immagine ci contiene.
Contiene insieme la sublimazione di ciò che passa, contenendo il passato contiene la nostalgia del senso nascosto. Non sapendo dire cosa davvero ci trafigge il cuore in un presente continuo possiamo guardare all’arte, essa ci ospita, aprirà per noi un bosco, una marea con la luna piena e capiremo come leggere la natura. L’arte è differente dall’architettura perché quest’ultima si occupa di creare un mondo rigido su di un sistema cosmico elastico. L’arte contenendo il passato nel senso nascosto ci tiene legati al sistema cosmico nel quale la nostra inesauribile bellezza ci proietta. Possiamo essere luminosi e stupendi.
Esiste un rapporto con l’atmosfera luminosa.
Esiste un rapporto con il buio.
Come percepiamo il paesaggio?
Il rapporto con il paesaggio è immersivo, non è qualcosa che si possa toccare o raggiungere, esso sta intorno, in più ci attraversa.
Esiste un paesaggio fuori e un paesaggio dentro di noi.
Esiste l’interiorizzazione del paesaggio.
Esiste un tipo di luce che produce un tipo di creatività?
E un tipo di luce che favorisce comportamenti, che crea legami, che fa nascere riflessioni sui tanti livelli
della vita? Com’è la vita a Pescara? Come vivono la luce le persone che la abitano?
Interessa una parte di tutto oppure interessa tutto? Una parte che racchiude il senso nascosto genera il desiderio dell’arte? Sappiamo dire cosa?
La città verso il mare Adriatico, il passato. E’ passato il suo sole che presto si alza inclinandosi, illuminando bene il quadro davanti ai nostri occhi. Osserviamo una visuale verso il mare che non possiede energia ma immagine, l’immagine ci contiene.
Contiene insieme la sublimazione di ciò che passa, contenendo il passato contiene la nostalgia del senso nascosto. Non sapendo dire cosa davvero ci trafigge il cuore in un presente continuo possiamo guardare all’arte, essa ci ospita, aprirà per noi un bosco, una marea con la luna piena e capiremo come leggere la natura. L’arte è differente dall’architettura perché quest’ultima si occupa di creare un mondo rigido su di un sistema cosmico elastico. L’arte contenendo il passato nel senso nascosto ci tiene legati al sistema cosmico nel quale la nostra inesauribile bellezza ci proietta. Possiamo essere luminosi e stupendi.
orostudio “Luce di Pescara”
Pensare alla luminosità di un luogo, di Pescara e descriverla, descrivendo insieme ciò che continua a produrre creativamente un tipo di atmosfera. Adriatico su Pescara è il confine che non esiste, a onde e in aria con le nuvole, un’antica pazienza apre il sorriso dell’azzurro. Una sensibilità che continua a esprimersi con l’arte, una città che ne custodisce molta. “Luce di Pescara”
Pensare alla luminosità di un luogo, di Pescara e descriverla, descrivendo insieme ciò che continua a produrre creativamente un tipo di atmosfera. Adriatico su Pescara è il confine che non esiste, a onde e in aria con le nuvole, un’antica pazienza apre il sorriso dell’azzurro. Una sensibilità che continua a esprimersi con l’arte, una città che ne custodisce molta.
Malinconia con Gianna Palucci
Malinconia con Gianna Palucci
Gianna Palucci (Chieti, 1988) vive e lavora a Pescara. Laureata in Beni culturali e Ambientali, si laurea in Arti Visive con una tesi in Semiotica del Visibile presso l’Università di Bologna. Con il suo progetto Collage Distopici ha collaborato con artisti del panorama musicale abruzzese quali Umberto Palazzo e il progetto Anticorpi.
Collage Distopici nasce nel 2019 inizialmente sotto la veste analogica per poi approdare progressivamente al digitale.
La ricerca di mondi visionari, distorti e del tutto lontani da una positiva utopia rispecchia la crisi economica, climatica e del singolo individuo del nuovo millennio.
La perfezione del cerchio insieme a fiori e farfalle, simboli della ciclicità, ricorrono frequenti nelle composizioni a ricordarci che forse non tutto è andato perso.
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Light of Pescara/Malinconia orostudio ac ilsensonascosto with Franca Gianna Palucci
La ricerca di mondi visionari, distorti e del tutto lontani da una positiva utopia rispecchia la crisi economica, climatica e del singolo individuo del nuovo millennio.
La perfezione del cerchio insieme a fiori e farfalle, simboli della ciclicità, ricorrono frequenti nelle composizioni a ricordarci che forse non tutto è andato perso.
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Light of Pescara/Malinconia orostudio ac ilsensonascosto with Franca Gianna Palucci
There is always a hidden meaning in the work of an artist.
There is a relationship with the luminous atmosphere.
There is a relationship with the dark.
How do we perceive the landscape?
The relationship with the landscape is immersive, it is not something that can be touched or reached, it is all around us, it passes through us.
There is a landscape outside and a landscape inside of us.
There is the internalization of the landscape.
Is there a type of light that produces a type of creativity?
And a kind of light that encourages behavior, that creates bonds, that gives rise to reflections on the many levels
of life? What is life like in Pescara? How do the people who live there experience light?
Does it interest a part of everything or does it interest everything? Does a part that encloses the hidden meaning generate the desire for art? Can we say what?
The city towards the Adriatic Sea, the past. It is past its sun that soon rises tilting, illuminating well the picture before our eyes. We observe a view towards the sea that does not possess energy but image, the image contains us.
It contains at the same time the sublimation of what passes, containing the past it contains the nostalgia of the hidden meaning. Not being able to say what really pierces our heart in a continuous present, we can look at art, it will host us, it will open for us a forest, a tide with a full moon and we will understand how to read nature. Art is different from architecture because the latter deals with creating a rigid world on an elastic cosmic system. Art by containing the past in the hidden sense keeps us connected to the cosmic system in which our inexhaustible beauty projects us. We can be luminous and stupendous.
There is a relationship with the luminous atmosphere.
There is a relationship with the dark.
How do we perceive the landscape?
The relationship with the landscape is immersive, it is not something that can be touched or reached, it is all around us, it passes through us.
There is a landscape outside and a landscape inside of us.
There is the internalization of the landscape.
Is there a type of light that produces a type of creativity?
And a kind of light that encourages behavior, that creates bonds, that gives rise to reflections on the many levels
of life? What is life like in Pescara? How do the people who live there experience light?
Does it interest a part of everything or does it interest everything? Does a part that encloses the hidden meaning generate the desire for art? Can we say what?
The city towards the Adriatic Sea, the past. It is past its sun that soon rises tilting, illuminating well the picture before our eyes. We observe a view towards the sea that does not possess energy but image, the image contains us.
It contains at the same time the sublimation of what passes, containing the past it contains the nostalgia of the hidden meaning. Not being able to say what really pierces our heart in a continuous present, we can look at art, it will host us, it will open for us a forest, a tide with a full moon and we will understand how to read nature. Art is different from architecture because the latter deals with creating a rigid world on an elastic cosmic system. Art by containing the past in the hidden sense keeps us connected to the cosmic system in which our inexhaustible beauty projects us. We can be luminous and stupendous.
Light of Pescara” orostudio
Thinking about the brightness of a place, of Pescara and describing it, describing together what continues to creatively produce a type of atmosphere. Adriatic on Pescara is the border that does not exist, in waves and in the air with the clouds, an ancient patience opens the smile of the blue. A sensitivity that continues to express itself with art, a city that holds much of it. “Light of Pescara”
Thinking about the brightness of a place, of Pescara and describing it, describing together what continues to creatively produce a type of atmosphere. Adriatic on Pescara is the border that does not exist, in waves and in the air with clouds, an ancient patience opens the smile of the blue. A sensibility that continues to express itself through art, a city that treasures much of it.
Melancholy with Gianna Palucci
Melancholy with Gianna Palucci
Gianna Palucci (Chieti, 1988) lives and works in Pescara. Graduated in Cultural and Environmental Heritage, she graduated in Visual Arts with a thesis in Semiotics of the Visible at the University of Bologna. With her project Collage Distopici she collaborated with artists from the Abruzzo music scene such as Umberto Palazzo and the project Anticorpi.
Collage Dystopian was born in 2019 initially under the analogue guise and then progressively landed in digital.
The search for visionary worlds, distorted and completely far from a positive utopia reflects the economic, climatic and individual crisis of the new millennium.
The perfection of the circle together with flowers and butterflies, symbols of cyclicity, recur frequently in the compositions to remind us that perhaps all is not lost.
The search for visionary worlds, distorted and completely far from a positive utopia reflects the economic, climatic and individual crisis of the new millennium.
The perfection of the circle together with flowers and butterflies, symbols of cyclicity, recur frequently in the compositions to remind us that perhaps all is not lost.