radiolibrarte rubrica a cura di Giacinto di Pietrantonio su radioarte
dove si parla di libri di e intorno all’arte
quarto episodio:
Domenico Spinosa, Il capolavoro invisibile
«Si fa presto a dire “capolavoro”. Ma quand’è che una singola opera d’arte ha finito per diventare un feticcio mitico? Hans Belting traccia una storia moderna delle immagini e delle loro percezioni, tra Ottocento e Novecento. Per ricercatori ostinati» – Robinson, La Repubblica
«Il tema di questo libro è l’ideale dell’arte assoluta, che ha guidato incessantemente la produzione artistica pur avendola sempre elusa. Questa aspirazione irrealizzabile dell’arte è spesso confusa con l’ossessione di produrre qualcosa di veramente nuovo e originale, anche se, in effetti, il nuovo è spesso soltanto la maschera di un ideale che è ancora alla ricerca del suo posto nel mondo dell’arte». (Hans Belting) Quando, ai primi dell’Ottocento, il processo di autonomia dell’arte giunge a compimento, le opere cominciano a essere ritenute il “luogo” nel quale essa deve trovare la propria ragion d’essere, nonostante la si concepisca come assoluta e mai pienamente realizzabile. Sulla scia del celebre racconto di Balzac ll capolavoro sconosciuto, Belting conia l’immagine del “capolavoro invisibile” per designare e descrivere questo ideale irraggiungibile. Servendosi di tale immagine, l’autore scandaglia e decostruisce alcuni punti nodali delle vicende artistiche occidentali otto-novecentesche, in un racconto nel quale emerge che la corrispondenza tra l’arte come idea e l’opera come suo inveramento ha assunto una connotazione utopica.
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fourth issue:
Domenico Spinosa, Il Capolavoro invisibile