Luce di Pescara/Uno specchio orostudio ac ilsensonascosto con Emanuele Barbi.

Emanuela Barbi è nata nel 1966 a Pescara dove vive e lavora.

lunedi/monday h. 10.00 am e/and 5,30 pm
4 Ottobre 2021

concept e cura di orostudio ac Adriana Civitarese

Esiste sempre un senso nascosto nell’opera di un artista
Esiste un rapporto con l’atmosfera luminosa.
Esiste un rapporto con il buio.
Come percepiamo il paesaggio?
Il rapporto con il paesaggio è immersivo, non è qualcosa che si possa toccare o raggiungere, esso sta intorno, in più ci attraversa.
Esiste un paesaggio fuori e un paesaggio dentro di noi.
Esiste l’interiorizzazione del paesaggio.
Esiste un tipo di luce che produce un tipo di creatività?
E un tipo di luce che favorisce comportamenti, che crea legami, che fa nascere riflessioni sui tanti livelli
della vita? Com’è la vita a Pescara? Come vivono la luce le persone che la abitano?
Interessa una parte di tutto oppure interessa tutto? Una parte che racchiude il senso nascosto genera il desiderio dell’arte? Sappiamo dire cosa?
La città verso il mare Adriatico, il passato. E’ passato il suo sole che presto si alza inclinandosi, illuminando bene il quadro davanti ai nostri occhi. Osserviamo una visuale verso il mare che non possiede energia ma immagine, l’immagine ci contiene.
Contiene insieme la sublimazione di ciò che passa, contenendo il passato contiene la nostalgia del senso nascosto. Non sapendo dire cosa davvero ci trafigge il cuore in un presente continuo possiamo guardare all’arte, essa ci ospita, aprirà per noi un bosco, una marea con la luna piena e capiremo come leggere la natura. L’arte è differente dall’architettura perché quest’ultima si occupa di creare un mondo rigido su di un sistema cosmico elastico. L’arte contenendo il passato nel senso nascosto ci tiene legati al sistema cosmico nel quale la nostra inesauribile bellezza ci proietta. Possiamo essere luminosi e stupendi.

orostudio “Luce di Pescara”

Pensare alla luminosità di un luogo, di Pescara e descriverla, descrivendo insieme ciò che continua a produrre creativamente un tipo di atmosfera. Adriatico su Pescara è il confine che non esiste, a onde e in aria con le nuvole, un’antica pazienza apre il sorriso dell’azzurro. Una sensibilità che continua a esprimersi con l’arte, una città che ne custodisce molta. “Luce di Pescara”
Pensare alla luminosità di un luogo, di Pescara e descriverla, descrivendo insieme ciò che continua a produrre creativamente un tipo di atmosfera. Adriatico su Pescara è il confine che non esiste, a onde e in aria con le nuvole, un’antica pazienza apre il sorriso dell’azzurro. Una sensibilità che continua a esprimersi con l’arte, una città che ne custodisce molta.
Uno specchio con Emanuela Barbi.
Emanuela Barbi, artista fotografo, spazia in ambito artistico in maniera poliedrica, lavora
su progetto con diversi materiali realizzando opere di carattere istallativo quasi sempre in
site specific nei luoghi d’intervento. Un percorso sinuoso attraverso il filo conduttore di una
ricerca trentennale sul rapporto arte-natura, la porta ad attraversare le esperienze
performatiche e intime da cui sono tratte numerose opere fotografiche e video, tableau
vivent nella ricerca ossessiva di un tentativo di mimesi con la vegetazione terrestre, verso
una spirituale ricerca artistica a mezz’aria tra il cielo e la terra fatta di apparizioni e
misteriose epifanie.
Libera nell’uso dei materiali, oltre la fotografia, preferisce oggetti, progettare manufatti
realizzati da artigiani, collaborare con musicisti ed altri artisti, usare materiale organico,
detriti marini, conchiglie, ossa, lana, tessuto. La raccolta e la ricerca dei materiali stessi,
diviene parte del lavoro, mettendone in evidenza l’aspetto meditativo, quotidiano, della
ricerca e del fare.
Realizza diverse opere di carattere relazionale che le permettono un contatto ed uno
scambio diretto con l’interlocutore, il visitatore è partecipante, colui con cui realizza
l’opera stessa.
Questo le apre nuovi orizzonti iniziando a collaborare con diversi artisti e collettivi
realizzando interessanti interventi e diverse esperienze.
Il mare che muore è un tema forte. I soggetti, gli interventi, le istallazioni cambiano, ma il
mare e la sua morte sono costantemente presenti in tutte le sue forme. Microcosmi ,
macrocosmi e naviganti.
Stampe fotografiche, come sindoni, ritraggono il mare e la propria vita, divengono delle
preghiere sotto forma di poesia visiva.

Light of Pescara/One mirror orostudio ac ilsensonascosto with Emanuele Barbi.

There is always a hidden meaning in the work of an artist.
There is a relationship with the luminous atmosphere.
There is a relationship with darkness.
How do we perceive the landscape?
The relationship with the landscape is immersive, it is not something that can be touched or reached, it is all around us, it crosses us.
There is a landscape outside and a landscape inside of us.
There is the internalization of the landscape.
Is there a type of light that produces a type of creativity?
And a kind of light that encourages behavior, that creates bonds, that gives rise to reflections on the many levels
of life? What is life like in Pescara? How do the people who live there experience light?
Does it interest a part of everything or does it interest everything? Does a part that encloses the hidden meaning generate the desire for art? Can we say what?
The city towards the Adriatic Sea, the past. It is past its sun that soon rises tilting, illuminating well the picture before our eyes. We observe a view towards the sea that does not possess energy but image, the image contains us.
It contains at the same time the sublimation of what passes, containing the past it contains the nostalgia of the hidden meaning. Not being able to say what really pierces our heart in a continuous present, we can look at art, it hosts us, it will open for us a forest, a tide with a full moon and we will understand how to read nature. Art is different from architecture because the latter deals with creating a rigid world on an elastic cosmic system. Art by containing the past in the hidden sense keeps us connected to the cosmic system in which our inexhaustible beauty projects us. We can be luminous and stupendous.
Light of Pescara” orostudio
Thinking about the brightness of a place, of Pescara and describing it, describing together what continues to creatively produce a type of atmosphere. Adriatic on Pescara is the border that does not exist, in waves and in the air with the clouds, an ancient patience opens the smile of the blue. A sensitivity that continues to express itself with art, a city that holds much of it. “Light of Pescara”
Thinking about the brightness of a place, of Pescara and describing it, describing together what continues to creatively produce a type of atmosphere. Adriatic on Pescara is the border that does not exist, in waves and in the air with clouds, an ancient patience opens the smile of the blue. A sensibility that continues to express itself through art, a city that treasures much of it.
A mirror with Emanuela Barbi.
Emanuela Barbi, artist photographer, ranges in the artistic field in a multifaceted way, working
project with different materials creating works of an installation nature almost always in
site specific in the places of intervention. A sinuous path through the thread of a thirty-year research
thirty years of research on the relationship between art and nature, leads her to cross the experiences
performative and intimate experiences from which are drawn numerous photographic works and videos, tableau vivent
vivent in the obsessive search for an attempt of mimesis with the terrestrial vegetation, towards a spiritual
a spiritual artistic research in mid-air between heaven and earth made of apparitions and mysterious epiphanies.
mysterious epiphanies.
Free in the use of materials, in addition to photography, she prefers objects, designing artifacts
made by craftsmen, collaborate with musicians and other artists, use organic materials,
marine debris, shells, bones, wool, fabric. The collection and research of the materials themselves
becomes part of the work, highlighting the meditative aspect, daily, research and making.
research and doing.
She realizes several works of relational character that allow a direct contact and exchange with the interlocutor.
direct exchange with the interlocutor, the visitor is a participant, the one with whom he makes
the work itself.
This opens new horizons starting to collaborate with various artists and collectives
realizing interesting interventions and different experiences.
The dying sea is a strong theme. Subjects, interventions, installations change, but the sea and its death are constantly present.
sea and its death are constantly present in all its forms. Microcosms ,
macrocosms and sailors.
Photographic prints, like shrouds, portray the sea and one’s own life, they become
prayers in the form of visual poetry.
Emanuela Barbi was born in 1966 in Pescara where she lives and works.